Un viaggio attraverso la natura, i cui protagonisti sono degli oggetti inanimati: frutta, fiori, crostacei, pesci e selvaggina morta, libri, strumenti musicali e oggetti di vario tipo
A lungo la natura morta, anche se accettata, è stata considerata, dalla cultura accademica, un genere minore, e per molti secoli, è stata tenuta ai margini degli studi e dei musei. Amata solo da una classe di collezionisti privati, ha risentito gravemente della dispersione e della polverizzazione di tante raccolte, causate dalla estinzione delle casate.
Il museo Correale raccoglie ed espone, invece, l’amore della famiglia Correale per l’arte, per la raccolta e la custodia di bellissime opere e di molte collezioni, tra cui quella, meravigliosa, dedicata alla natura morta.
Alla collezione già nota del Museo Correale, si affiancano in mostra opere inedite tratte, per l’occasione, dai depositi del Museo: anche in questo caso, seppure le opere esposte necessitino e richiedano interventi di restauro possibili attraverso il progetto Adotta un’opera, la bellezza e l’unicità della natura sono esaltate dal vigore e dalla freschezza interpretativa.
In questo tipo di pittura è scomparso l’uomo, il semidio dell’arte rinascimentale.
Con l’affermarsi del modello eliocentrico, che soppianta quello geocentrico, l’uomo del Seicento scopre di non essere più al centro dell’universo, ma di essere posto tra due abissi, l’infinito e il nulla, e di non avere pertanto dei saldi punti di riferimento.