Il Museo Correale si arricchisce di 14 esemplari della prestigiosa fabbrica ungherese di porcellane di Herend e di 2 manufatti della fabbrica.
Il Museo Correale ha accolto le porcellane di Herend tra le proprie collezioni permanenti, donazione del professor Stelio Di Bello e della signora Marinetta Di Bello. «La manifattura di Herend è una delle più importanti e riconosciute a livello mondiale nel settore della porcellana – spiega il direttore del Museo Correale Filippo Merola – Il suo eclettismo tipico combina lo stile internazionale e gli stilemi ungheresi, fra cosmopolitismo e identità nazionale. Oggi i suoi prodotti, tutti decorati a mano, sono ricercati e venduti in più di 60 paesi in tutto il mondo, e sono considerati patrimonio culturale europeo».
Le porcellane di Herend vanno così ad inserirsi tra i preziosi delle Fabbriche di Meissen, Sèvres, Bow, Vienna, Doccia e Capodimonte insieme a quelli collezionati dai Correale ed esposti al terzo piano. «Desidero esprimere ai donatori il più sentito ringraziamento – commenta il presidente del Museo Correale Gaetano Mauro – Per il nostro Museo si tratta di una donazione importante che va ad arricchire il già notevole patrimonio d’arte posseduto, portando avanti e concretizzando giorno per giorno, con azione e passione, la nostra mission volta a far conoscer e valorizzare i beni artistici, nella consapevolezza sociale e culturale del nostro territorio».
Una donazione, quella che porta il nome di Stelio e Marinetta Di Bello, che unisce il senso dell’arte e dell’amore. «Alla fine degli anni ’40, quando da giovinetto cominciavo a dipingere, incontrai per la prima volta a Napoli una porcellana di Herend – racconta il professore Stelio Di Bello – Comprai la zuccheriera, inserita nella collezione donata, per abbellire la futura casa con la mia fidanzatina, Marinetta, diventata mia moglie, compagna di una vita felice. Adesso offro al prestigioso e raffinato Museo Correale la testimonianza dell’amore, mio e di mia moglie. Inoltre ho tanti ricordi, cari e nostalgici, a Sorrento, dove spesso ritorno sperando di ritrovarmi a parlare a me stesso e con chi non c’è più».
La presentazione delle porcellane è aperta a tutta la cittadinanza che potrà visionare, in anteprima e alla presenza del donatore, la nuova collezione del Museo Correale.