Real Fabbrica Ferdinandea (o Real Fabbrica di Napoli)
La Real Fabbrica delle porcellane di Napoli sorse nel 1771 per tenace volontà di Ferdinando IV di Borbone nonostante il veto del padre Carlo III, il quale, nel lasciare Napoli alla volta della Spagna, aveva ordinato la dismissione della Real Fabbrica di Capodimonte, da lui fondata nel 1743, insieme a tutte le attrezzature che non fossero trasportabili a Madrid, dove sarebbe poi sorta un’altra manifattura, quella del Buen Retiro.
La manifattura fu attiva prima nella Reggia di Portici poi nel Palazzo reale di Napoli; la composizione della pasta fu affidata a Gaetano Tucci mentre Francesco Celebrano fu nominato capo modellatore. Il periodo di massimo splendore si raggiunse sotto la direzione artistica di Domenico Venuti, scienziato, artista e mecenate Tagliolini – celebre per le sue composizioni in biscuit -ne fu il nuovo modellatore.
Si produssero raffinatissimi servizi e stoviglie decorate con nature morte, vedute di siti famosi e pittoreschi del regno vasellame e suppellettili d’ogni genere, impreziositi da motivi archeologici, da vedute di edifici classici e scene pompeiane, desunte dal gusto neoclassico in voga in epoca ferdinandea.
Nel ventennio tra il 1780 ed il 1800 nacque una vera e propria Scuola d’Arte dove vennero prodotti sontuosi servizi da tavola e prezioso vasellame che sono tutt’oggi conservati nel Museo di Capodimonte.
Nel 1806 con l’avvento della dominazione francese la Real fabbrica venne ceduto ad un gruppo di privati che però non alimentò la produzione