Manifatture Giustiniani
Famiglia di ceramisti campani, attivi a Vietri sul Mare e a Napoli, dal XVII secolo fino alla fine del XIX, di particolare interesse fu l’attività di Nicola e Biagio Giustiniani.
Nicola giunse a Napoli nel 1752 e dopo essersi inserito nel panorama napoletano dell’arte vasaria con l’entrata nella Corporazione dei faenzari, nel 1760 aprì la sua fabbrica introducendo una serie di innovazioni che gli garantirono una produzione di terraglie dalla pasta molto fine, capace di competere e superare quelle della Real Fabbrica di Capodimonte.
Sullo fine del secolo si dedicò principalmente alla riproduzione dei vasi alla maniera classica, ispirati a quelli rinvenuti, in quegli anni, nelle campagne di scavo a Pompei ed Ercolano.
A partire dal secondo decennio del XIX secolo, sotto la direzione del nipote Biagio, la fabbrica conobbe il suo massimo impulso: la sua produzione, di carattere popolare, venne rielaborata con composizioni più fresche che meglio facevano risaltare i colori vivaci utilizzati. Queste caratteristiche sono evidenti nel piatto firmato Biagio Giustiniani con Pulcinella che gioca con le scimmie, una composizione scultorea dove la maschera tradizionale napoletana appare seduta su di una roccia e con lo sguardo rivolto verso l’alto a guardare la scimmia che gli siede sulla spalla mentre una seconda è dormiente ai piedi della composizione. La gamba sinistra del Pulcinella si allunga verso l’alto conferendo alla scena il clima sereno e giocoso della rappresentazione.
La firma di Biagio è presente anche su un altro pezzo del Museo Correale, dove compaiono ritratte tre maschere dipinte sul fondo mentre sul bordo appaiono decorazioni di foglie e di fiori stilizzati.