La sala del Gioco e della Musica

“La vita è un fanciullo che gioca, spostando i pezzi sulla scacchiera” – Eraclito di Efeso

In questa sala sono state raccolte tutte quelle opere in collezione Correale, che rappresentano, due attività da sempre indispensabili per gli esseri viventi, il gioco e la musica che è – essa stessa – gioco.

L’esposizione raccoglie opere d’arte pittoriche e decorative che spaziano dal IV sec. a.C fino al XIX secolo e che recano impressa nella materia, sia essa pietra, tela, legno, bronzo, l’eterna connessione tra l’essere umano e il più piacevole dei passatempi!

L’oggetto più antico è certamente una lekanis con coperchio a figure rosse, di bottega campana e databile alla seconda metà del IV sec. a.C. La coppa – utilizzata probabilmente come recipiente per preparare e servire alimenti o per contenere e conservare spezie, cosmetici, giocattoli, filati – presenta sul coperchio l’immagine di due sirene dai capelli raccolti e il corpo metà di donna con i seni scoperti e metà d’uccello: l’una è rappresentata nell’atto di suonare la cetra, l’altra un doppio flauto. Deliziosa anche la piccola Erma di Pan, di Età Claudia: Pan nella mitologia classica viene identificato come protettore della pastorizia e come tale cultore della musica.

Tra le opere esposte un raro dipinto per il gioco del Biribisso, di Francesco Celebrano: la tavola rappresenta un gioco antichissimo, che già dal XIV secolo appassionava un vasto pubblico di ogni classe sociale, non risparmiando nemmeno le corti reali. La ragione della grande passione per questo gioco è facilmente intuibile: il Biribisso era un gioco d’azzardo, che consentiva enormi vincite: il giocatore collocava la puntata sopra una o più delle 70 caselle numerate o figurate in cui era divisa la tavola da gioco. Il banco estraeva da un sacchetto un numero dei 70 o una figura: il numero estratto vinceva 64 volte la puntata, tutti gli altri perdevano o pagavano il banco! Le cronache dell’epoca raccontano come i giocatori impegnassero interi patrimoni: per queste ragioni, il gioco del Biribisso finì per essere proibito.

Altro notevole oggetto esposto in sala, è il pianoforte storico, ovvero il Fortepiano. Costruito interamente in legno e senza rinforzi metallici nella struttura, presenta caratteristiche timbriche e sonore molto diverse dai moderni pianoforti: considerato il precursore del pianoforte moderno, fu messo a punto a Firenze attorno al 1700 da Bartolomeo Cristofori, geniale artigiano padovano al servizio del Principe Ferdinando de’ Medici, e fu lo strumento prediletto da Haydn, Mozart, Beethoven.

Alla produzione di Giovan Battista Amendola appartiene la scultura in bronzo di squisita fattura raffigurante il Maestro di Violino (o suonatore girovago), opera che eccelle per la straordinaria attenzione alla resa dei particolari, come l’involucro contenente il prezioso strumento di lavoro, tenuto ben stretto sotto il braccio dell’infreddolito viandante.

Bella ed importante la collezione di orologi e di pendole di raffinata fattura italiana, inglese, francese e tedesca (secc. XVII e XIX), che con i loro rintocchi argentini scandiscono il trascorrere delle ore. Si segnala l’orologio in madreperla e bronzo dorato, con figure in porcellana di Meissen (Francia sec. XVIII). Il quadrante è firmato Jean Battista Baillon, orologiaio alla corte di Francia dal 1751 al 1772, mentre il carillon è opera di Antoine Foullet: ben undici sono le suonerie custodite all’interno della scatola sonora: brevi accenni musicali che ci vengono restituiti dal passato, facendoci rivivere i fasti di un tempo che fu.

© Museo Correale di Terranova – via Correale, 50, 80067 Sorrento (Na) – P. Iva: 01548181211
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