Andrea Belvedere
(Napoli 1652 circa – 1732)
Singolare personalità d’artista (fu Abate e musicista), fiorante originalissimo, è considerato il più grande interprete dell’eredità caravaggesca. La sua è una pittura gioiosa, percorsa da una sottile vena di malinconia. Il Belvedere focalizza la sua indagine nella intima vitalità che scaturisce dal mondo vegetale, in una gioiosa vibrazione di colori e di luce.
Iniziò a dipingere sul finire degli anni 1660 a Napoli, dedicandosi nel periodo giovanile al tema del vaso con pochi fiori: le sue prime opere furono i due dipinti con Garofani e tulipani nella bottiglia di vetro, ivi conservati.
Il periodo dal 1685 e fino alla partenza per la Spagna è considerato il migliore della sua carriera artistica. Dipinse in questo periodo Fiori, frutta e folaghe e in un momento successivo i Fiori nella conca di rame, in collezione Correale.
Nel 1700 tornò a Napoli con un vitalizio e abbandonò la pittura per dedicarsi al teatro.